E' una danza popolare ballata soprattutto nel Polesine fin prima dell'ultima guerra.Il ballo è di origine tedesca Siebenschitte. A Fratta Polesine, fino agli anni ' 50, i bambini dell'asilo la cantavano come canzoncina sul motivo della danza. Presso le comunità venete dell'Istria questa danza viene ancora eseguita con la stessa musica e i testi sono simili a quelli polesani. Come canzone-a-ballo, fino a qualche anno fa, sopravviveva anche nel Trentino. Ritmo binario: 2/4. struttura: AB
Testo del canto polesano: Cori-cori Bepi se te me voj ciapar cori-cori Toni se te me voj ciapar un do e tre e un do e tre fin ca coro no' me ciapè. So' sòto de na gamba no' posso caminar so' sòto de na gamba no' posso caminar un do e tre e un do e tre gnanca 'sta volta no' me ciapè. Cori-cori Bepi se te me voj ciapar cori-cori Toni se te me voj ciapar nove, disnove, quarantatrè pulca, masurca e valsovien.Coreografia Uomini e donne si dispongono a coppia uno di fronte all’altro in modo da formare due file (una di uomini, una di donne).
Figura 1) Entrambe le file si muovono verso destra con sette passi (gamba destra avanti, incrocio con la sinistra dietro), poi si ritorna in posizione di partenza con altri sette passi verso sinistra.
Figura 2) Ritornello. Le coppie si prendono sottobraccio con la destra e la coppia gira con passo saltellato su se stessa, per poi riaprirsi e tornare al proprio posto.
Figura 3) Saluto. Le coppie si avvicinano con sette piccoli passi e si salutano con un inchino.
Figura 2 )Ritornello
Figura 4) Scambio. Le coppie si cambiano di posto (l’uomo va al posto della donna e viceversa) sempre con sette piccoli passi, si salutano, e con altri sette passi tornano al proprio posto
Figura 2) Ritornello
Figura 1) Si ricomincia da capo
Le figure possono ripetersi a seconda del fraseggio musicale.